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Cronaca

Duro colpo contro la ‘ndrangheta crotonese, 17 in manette (Approfondimenti all’interno)

Il Procuratore Curcio: “Colpito un locale di ‘ndrangheta storico”

Un locale di ‘ndrangheta “storico” quello che è stato colpito dall’operazione denomina Blizzard-Folgore, “un locale – ha spiegato il procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio incontrando i giornalisti – sopravvissuto a due cruente guerre di ‘ndrangheta, già perseguito quando ancora non esisteva il reato di associazione mafiosa. Dopo la faida dei primi anni 2000 è stata stipulata una tregua che ancora regge”.
Nell’ordinanza della gip Arianna Roccia viene specificato che il locale si identifica con la cosca Arena la quale rappresenta, oggi, il risultato di una coesione, sviluppatasi negli anni, tra esponenti delle famiglie Arena (rami cicala e chitarra), Pullano, Gentile, Lentini e Tipaldi, a loro volta federatesi, anche mediante matrimoni e comparaggi, con le famiglie isolitane Nicoscia, Capicchiano, Manfredi e Corda.
L’inchiesta è stata condotta col supporto della Procura di Trento e ha dimostrato – ha detto il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Capomolla – “la capacità del locale di Isola Capo Rizzuto di infiltrare il tessuto economico di Isola e di altre regioni, Trentino, Veneto e Lombardia, in cui si erano insediati i referenti delle cosche crotonesi”.
Il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, ha spiegato come “la ‘ndrangheta ormai è un fenomeno nazionale, fa finanza e riesce e reimpiegare profitti”.
Il colonnello del Ros Massimiliano D’Angelantonio, ha riferito come, nel corso di una serie di conversazioni intercettate, gli indagati “fanno riferimento a rituali di affiliazione e a seguire le regole della ‘ndrangheta unitaria”. I carabinieri hanno anche trovato, interrato in un campo, insieme ad alcune armi antiche (compreso un fucile risalente alla Seconda Guerra mondiale) “un foglio manoscritto con una formula rituale riconducibile al 1976”. Allo stesso tempo la consorteria era protagonista di “iniziative imprenditoriali con complessi meccanismi di frode”. Le conversazioni intercettate fanno riferimento a “una struttura di ‘ndrangheta in Lombardia denominata, appunto, ‘Lombardia’”.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Crotone Raffaele Giovinazzo, ha rimarcato l’importanza di perseguire “le linee di sviluppo economico della ‘ndrangheta che si manifestano in regioni ricche in cui è facile confondersi con l’economia lecita”. La provincia criminale di Crotone è “pienamente operativa e armata”, ha detto Giovinazzo. Gli investigatori hanno rinvenuto “improvvisati poligoni di tiro a Isola, vicino al mare, per testare la mira degli affiliati con le pistole. Ma sono state rivenute anche armi da guerra”.
Il capo centro della Dia di Padova, Cosimo Mancini, ha spiegato come la consorteria usasse “società fittizie intestate a teste di legno che vantavano crediti fasulli nei confronti dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps, con grave danno per le casse dello Stato”. In un caso una società “è stata ceduta senza passare dalle vie legali ma semplicemente vendendo per 30mila euro una chiavetta usb contenente i dati del prestanome e libri contabili del tutto artefatti”.

Ferro: “Con l’operazione Folgore-Blizzard duro colpo alla ‘ndrangheta”

“Rivolgo un forte plauso ai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone per l’operazione ‘Folgore-Blizzard’, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Salvatore Curcio, che ha consentito di sferrare un duro colpo alla storica cosca Arena di Isola Capo Rizzuto”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI).
“Una indagine – aggiunge Ferro – che conferma la capacità dello Stato di contrastare con fermezza una delle consorterie più radicate e pericolose della ‘ndrangheta, custode di rituali arcaici e allo stesso tempo capace di elaborare sofisticati strumenti finanziari per riciclare denaro ed infiltrarsi nel sistema economico delle regioni del Nord Italia. L’operazione testimonia, inoltre, l’importanza del raccordo tra diversi organismi investigativi, come in questo caso le procure distrettuali di Catanzaro, Trento e di Venezia, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia, che rappresenta un modello vincente per contrastare la criminalità organizzata. Il governo continuerà a sostenere con determinazione l’azione di magistratura e forze dell’ordine, rafforzando gli strumenti normativi e operativi utili all’azione di contrasto”.

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